Nonostante gli effetti della crisi sanitaria, l’economia del Brasile sta dando oggi prova di grande resilienza e, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale tornerà a crescere nel 2021 con un +3,7%. Il Paese sta affrontando una fase di metamorfosi strutturale volta a rendere il mercato interno più competitivo e attraente per i capitali esteri, tramite un rafforzamento del quadro regolamentare, un processo di graduale apertura al commercio internazionale e l’avvio di un ambizioso programma di concessioni e privatizzazioni. Le esportazioni italiane si concentrano principalmente nei settori dei macchinari industriali e delle apparecchiature elettriche, dei prodotti chimici, dei veicoli e dei prodotti farmaceutici, cresciute per quest’ultimi di circa il 33% nei primi nove mesi del 2020 rispetto all’anno precedente. Recentemente si è svolto un importante webinar a supporto delle imprese italiane in Brasile per “ripartire sicuri”.
I lavori online sono stati promossi da Sace, società per azioni del gruppo italiano a partecipazione pubblica Cassa Depositi e Prestiti, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Brasile. Ad aprire i lavori è stato l’Ambasciatore d’Italia a Brasilia, Francesco Azzarello, che dopo un’analisi sulla situazione odierna del Brasile ha sottolineato “gli odierni colossali interessi bilaterali”, ad iniziare dai profondi legami dovuti ad una comunità di 650.000 italiani, 32 milioni di italo-brasiliani, 968 società italiane, fra cui numerose fra le più importanti, che continuano ad investire con ritorni anche in Italia, ed una bilancia commerciale costantemente in favore dell’Italia. Azzarello ha ricordato che il Brasile è un gigante, ricchissimo di materie prime, un centro agro-alimentare e zootecnico che compete con gli USA quale primo produttore ed esportatore mondiale.
Un Paese che, nonostante alcune contraddizioni, si dovrebbe proiettare nel futuro agendo da protagonista costruttivo della comunità internazionale dei “grandi”. “In conclusione, il Brasile continua ad essere un mercato di estremo interesse bilaterale, su cui occorre lavorare in entrambe le direzioni, compresi gli auspicabili investimenti brasiliani in Italia’’, ha dichiarato l’Ambasciatore italiano in Brasile. “Agli operatori che per la prima volta considerassero questo mercato, consigliamo di valutare con attenzione, fare bene i cosiddetti compiti a casa, rivolgersi ad un affermato consulente italiano locale, e poi decidere se assumersi il rischio di impresa. Le opportunità che offre il Brasile, oggi ed in prospettiva, sono tante e consistenti”, ribadiscono i relatori durante i lavori. Mariangela Siciliano, Head of Education di Sace, ha ricordato come in Brasile sia in corso un processo di profonda trasformazione strutturale, che ha portato ad una maggiore apertura del Paese al commercio internazionale e ad un importante sviluppo dell’e-commerce: “è necessario adottare un approccio prudenziale, ma pur sempre positivo nei confronti delle opportunità che il Brasile offre, ed in cui le imprese italiane potrebbero trovare importanti sbocchi per le proprie eccellenze” , ha aggiunto.
Per Valentina Cariani, Responsabile Analisi Paesi e Settori di SACE: “L’ingresso nel mercato brasiliano va preparato, gestito ed accompagnato dalla rete del Sistema Italia operante in Brasile: il Paese presenta rischi di medio-livello e grandi opportunità”. Infine, Graziano Messana, Presidente della Camera di Commercio di San Paolo, ha presentato i settori più promettenti per le imprese italiane che intendono investire in Brasile: dall’automotive, all’energia, alle telecomunicazioni, non dimenticando anche il waste to energy, l’agrobusiness la cybersecurity, l’e-commerce ed il mobile-commerce. Le risorse che occorrerà mobilitare per la realizzazione dell’insieme di investimenti da intraprendere dallo Stato di Rio de Janeiro nei prossimi anni saranno ingenti: circa 80 miliardi di dollari nel petrolchimico; 18.3 per le infrastrutture urbane, 12 nel settore portuario e dell’industria navale, 6.9 nell’industria della trasformazione, 6.4 nel settore siderurgico e altrettanti nella logistica.