L’attrattività economica del Perù è caratterizzata da solide fondamenta macroeconomiche, risultato dell’applicazione di una politica anticiclica e di un ambiente favorevole agli investimenti esteri. L’emergenza sanitaria ha sconvolto anche l’economia del Paese che dopo una caduta del PIL stimata all’11.5% per il 2020, inizia a registrare una ripresa economica che proseguirà nel corso del 2021. Secondo le stime del Ministerio de Economía y Finanzas, l’economia peruviana crescerà ad una media annua del 4.1% tra il 2022 e il 2026.
Per quanto riguarda i principali indicatori macroeconomici, l’inflazione si attesta tra i valori più bassi dei paesi dell’America Latina mentre il debito pubblico si prevede arriverà al 35.1% del PIL, un livello notevolmente inferiore rispetto a quello delle economie emergenti e della regione sudamericana. Le importanti prospettive economiche del Perù sono al centro di una nuova guida agli investimenti 2021 per le imprese interessate al Perù.
La guida realizzata dal Ministerio de Relaciones Exteriores del Governo peruviano in collaborazione con Ernst & Young-EY Perù e Proinversión, l’agenzia di promozione degli investimenti, fornisce informazioni sulle proiezioni dell’economia peruviana, sulle sue principali tendenze, nonché sulla normativa fiscale e legale vigente in materia di investimenti esteri ed è stata diffusa in Italia anche grazie al lavoro della Camera di Commercio Svizzera – Perù.
La strategia di sviluppo peruviana si basa principalmente su un’economia aperta e competitiva. Attualmente, il Perù vanta ben trentadue trattati bilaterali con Paesi europei, asiatici e americani. In rapporto all’Italia, il Paese risulta molto interessante per le opportunità legate all’agribusiness. Il settore agricolo è cresciuto del 3.4% nel 2019 per la maggiore offerta di prodotti orientati al mercato estero e domestico. Si stima che la crescita del comparto sarà costante con il 2.7% nel 2021.
La grande biodiversità che caratterizza il Perù ha consentito lo sviluppo di diverse colture agricole autoctone interessanti per il mercato internazionale, permettendo al paese di posizionarsi come primo esportatore al mondo di quinoa, asparagi e banane. Inoltre, come è stato ribadito anche durante i lavori del Digital Seafood Trade Show, la fiera ittica virtuale organizzata da Assoittica Italia, il Perù è tra i principali produttori mondiale di farina e olio di pesce. Nel 2019 il settore della pesca ha registrato una diminuzione del 25,9%, a causa dei minori sbarchi di specie di origine marittima e continentale.
Per il 2021, si registra una crescita sostenuta dell’8.5%. L’Italia si colloca al sedicesimo posto tra i clienti del Perù e al quarto posto tra le destinazioni comunitarie dopo Olanda, Spagna e Germania.
Le opportunità legate al food e alla lavorazione dei prodotti rappresentano importanti occasioni anche per la vendita di macchinari e apparecchiature italiane. La principale caratteristica della manifattura peruviana è la predominanza dell’industria leggera, con un’intensità di capitale relativamente bassa, cui si aggiunge la produzione di beni capitali e una ridotta dimensione aziendale.
I settori agroindustriale, tessile-abbigliamento e cuoio, legno e cellulosa, metalmeccanica, chimica e plastica raccolgono il 65% delle imprese peruviane. Operando in un paese aperto al commercio internazionale e alla concorrenza globale, la manifattura attraversa una fase evolutiva e innovativa, in cui i settori competitivamente avvantaggiati beneficiano del libero accesso ai mercati internazionali. Le condizioni economiche del Perù hanno indotto le aziende più dinamiche a riposizionarsi a livelli più alti nelle catene del valore, dove sono richiesti processi produttivi più avanzati ed un migliore processo organizzato per le imprese interessate ai mercati esteri. Opportunità che generano partenariato industriale, nuove logiche sinergiche nel settore manifatturiero italiano e opportunità di poter accedere facilmente alle materie prime locali.