Chiamatelo Coronavirus con il suo nome degno di un colossal di fantascienza del cinema hollywoodiano o Covid-19 se preferite rifarvi ai classici nomi dei piccoli satelliti che orbitano attorno ai grandi pianeti della Via Lattea; quel che risulta certo è che da una manciata di settimane questo virus ha avviato un attacco senza confini a livello globale con il solo scopo di mostrare la sua tremenda ingordigia nel volere spegnere a tutti i costi più vite umane possibili.
La nostra storia ricorda epidemie e pandemie che hanno assestato colpi durissimi in temine di vite ma la scienza e la medicina hanno sempre scongiurato l’estinzione dell’essere umano e questo perché raziocinio e corretta condotta hanno rappresentato un ulteriore vantaggio e una forza complementare per combattere il rischio.
La corretta informazione diventa il primo perno assoluto per contrastare qualsiasi nemico; si deve conoscere bene con chi si ha a che fare e soprattutto non ci si deve lasciare prendere da inutili stati di panico come se fossimo nella Pompei del 79 d.C. in piena eruzione vulcanica.
Comprensibili paura, incertezza e timore ma lo Stato Italiano, a fronte delle risorse di assistenza disponibili del settore ospedaliero e scientifico, ha messo in atto una forte azione contrapposta per limitare il contagio; riuscire a sopperire alle esigenze di cura intensiva e sub intensiva e prendere tempo nella speranza si possa trovare una cura corretta e/o un mix di farmaci che debellino una volta per tutte questo fatale invasore planetario.
La corsa notturna ai supermercati iniziata spontaneamente in varie città da Nord a Sud pochi minuti dopo il messaggio serale del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in cui viene estesa la zona rossa a tutta l’intera penisola è comprensibile e prevedibile.
Non stiamo entrando in un conflitto bellico e il governo ha garantito che le risorse di sostentamento, in questo periodo storicamente tragico, non verranno a mancare ma quel che preoccupa maggiormente sarà il prezzo da pagare quando tutto sarà finito o quando i contagi diverranno una percentuale minima.
L’impatto sulla economia sarà micidiale e paradossalmente quel virus magari sarà debellato ma gli effetti negativi della sua coda malefica li sentiremo per molto, molto tempo dopo. Il prezzo del petrolio, tanto per cominciare, ha subìto un calo vistoso con gravi ripercussioni dei mercati finanziari e, come prevedibile, la percezione e il timore che i contagi si propagheranno a lungo nel tempo ha avviato una sorta di panico nelle borse dove una conseguente massiccia vendita ha abbassato i listini causando un ovvio ribasso delle borse in tutta Europa con Piazza Affari a Milano -11,17%; Parigi -8,3%; Francoforte –7,9%; Londra -7,5%.
Nonostante l’assenza di attività speculative che hanno consentito alla Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa), di lasciare aperto il mercato italiano, lo spread Italia-Germania è salito a 227,8 punti base e i Btp a 10 anni con un valore di rendita all’1,48%. Le nuove direttive del governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus avranno un ovvio impatto negativo sui conti pubblici e le imprese sicuramente avranno non poche difficoltà con i debiti da assolvere con le banche e questo costituirà un indebolimento delle forze produttive che potremo vederlo anche con una diminuzione di disponibilità di prodotti e servizi.
Il prezzo del greggio sui mercati internazionali scendendo del 20% circa ha fatto da apripista ad un crollo complessivo delle borse internazionali per le società energetiche che si sono viste diminuite le richieste di petrolio da parte di industrie e compagnie aeree che hanno tagliato voli in enormi quantità. Per fare fronte al problema i produttori erano propensi ad un abbassamento del prezzo ma il cartello Opec e la Russia non hanno trovato un accordo tanto che l’Arabia Saudita, tra i maggiori fornitori al mondo, ha ridotto i costi di vendita causando ovviamente un calo delle quotazioni di vendita e palesando un possibile prezzo a barile negli Stati Uniti che dagli attuali 33 scenderebbe a 20 dollari.
A virus debellato quel che ci attende sarà un’altra sfida difficile e micidiale da fare sembrare una barzelletta le file ai supermercati. Per il momento abbiamo un virus da fermare e solo questo conta. Al resto saremo pronti a sbracciarci le maniche come abbiamo sempre fatto.