Le chiusure nazionali, le limitazioni agli spostamenti e alle visite, la paura per i contagi causati dalla pandemia hanno mutato le abitudini degli italiani e hanno incoraggiato la spesa online anche in quei settori dove prima dello scoppio della pandemia sanitaria la maggior parte della popolazione era più restia come, ad esempio, quello alimentare e della grande distribuzione in relazione al food.
Durante i primi mesi del lockdown in Italia la penetrazione dell’alimentare nell’online è raddoppiata: il 17,2% dei consumatori ha acquistato via internet almeno una volta, con le vendite digitali di prodotti confezionati di largo consumo che settimanalmente hanno vantato una crescita mai scesa sotto il 50% e con i canali virtuali di vendita che hanno raggiunto picchi commerciali. Uno studio rilanciato dall’agenzia Netcomm evidenzia che il cambiamento nelle abitudini di acquisto non è venuto meno nella fase successiva: il 36% ha continuato a fare la spesa online, privilegiando i siti web della GDO, con un aumento sostanziale della customer satisfaction. La spesa alimentare online, dunque, è entrata a tutti gli effetti tra le abitudini di consumo degli italiani.
Inoltre, la manifestazione fieristica “TuttoFood” di Milano ha pubblicato dati che evidenziano il ruolo importante che ha giocato il click & collect, ovvero, il ritiro in negozio della merce acquistata online, che nelle quote di vendita ha superato il 15% durante il lockdown e si è attestato di poco sotto al 13% nella fase successiva al periodo più cupo. Tra gli alimenti più importanti per la dieta dei consumatori ritroviamo i cereali. Il ciclo di produzione dei cereali include la coltivazione, la trasformazione della materia prima, la produzione e la vendita dei derivati, soprattutto il pane. La filiera include agricoltori, artigiani e panificatori, forni e promotori del valore dell’alimentazione e del territorio.
Digitalizzare il settore vuol dire contribuire alla crescita dell’intero comparto e agevolare, in termini di tracciabilità e sostenibilità, il consumatore finale. Recentemente, FederDistribuzione ha ribadito che già da alcuni anni le aziende della distribuzione hanno incrementato la progettualità e gli investimenti in ambito tecnologico: dagli interventi sul punto vendita, che si sposta sempre più verso il modello di smart retailing, sino ad arrivare alla logistica, alla gestione del magazzino e dei rapporti con i fornitori. La spinta verso l’innovazione digitale del mondo del retail ha avuto ricadute positive su tutta la filiera mettendo in luce le opportunità che il digitale offre sia a favore dei consumatori che dei fornitori e delle PMI.
In rapporto allo sviluppo digitale della filiera cerealicola l’obiettivo è quello della valorizzazione di tutta la filiera di qualità facendo comprendere l’importanza del prodotto finale per i consumatori. Evitare che farine e cereali vengano introdotti nel nostro Paese in maniera illegale e spacciati per produzioni locali è una priorità come quella di garantire gli aspetti nutrizionali e i processi produttivi dei cereali. La novità dell’ultimo periodo è stata la nascita di nuovi market completamente digitali. Gli esperti economici e gli analisti digitali sono pronti a scommettere che il numero di questi market di nuova generazione sia destinato a crescere. Gi.&Me. Association, presieduta da Franz Martinelli, sta lavorando alla valorizzazione dei grani autoctoni del Mediterraneo e alla loro portata economica, ambientale e occupazionale, attraverso la digitalizzazione, la tracciabilità e la valorizzazione dei processi lavorativi.
Il processo intrapreso dal progetto Roads of the indigenous grains in the Mediterranean (IngraMed) vuole generare, tra le varie proposte, un Marketplace dove i fornitori locali di prodotti cerealicoli possono raggiungere un mercato più vasto e di conseguenza incrementare le proprie vendite. I produttori di nicchia possono farsi conoscere attraverso questo portale al di fuori del territorio di appartenenza e possono usufruire di tutta una serie di servizi messi a disposizione dalle potenzialità dei portali, come ad esempio la gestione degli invii degli ordini. La costruzione di un e-commerce è solo una parte del progetto IngraMed che punta a valorizzare sostenibili à, tracciabilità e innovazione tecnologica per la vendita, la produzione e la diffusione dei cereali nel Mediterraneo e anche nel resto del mondo grazie all’attività e alla promozione degli “Esploratori del mondo cerealicolo”.