La notizia è di quelle che lasciano a bocca aperta: un bambino su tre nella regione europea dell’OMS è in sovrappeso o obeso.
Sono i risultati delle ricerche della World Obesity Federation pubblicati nell’Atlante mondiale dell’obesità 2023. WOF-Obesity-Atlas-V5.pdf (worldobesity.org) Sulla base delle tendenze attuali e guardando esclusivamente all’obesità nella regione europea dell’OMS (53 paesi in Europa e Asia centrale), i ricercatori prevedono un aumento dell’obesità infantile impressionante: del 61% per i ragazzi e addirittura del 75% delle ragazze affette da obesità. Nel 2035, secondo le stime, saranno 17 milioni i ragazzi e 11 milioni le ragazze di età compresa tra 5 e 19 anni in condizioni di obesità. Un problema che l’OMS definisce una “epidemia” che avrà pesanti ripercussioni non solo sulla salute e sulla qualità della vita di una percentuale sempre maggiore della popolazione, ma che comporterà anche un notevole onere economico per i governi: il costo annuo per i paesi europei è stimato in 800 miliardi di dollari.
Questi dati sono stati diffusi nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi in Croazia. All’evento hanno partecipato le mogli e i mariti di 16 leader e capi di stato europei. A guidare il gruppo la first lady croata Sanja Musić Milanović. All’incontro erano presenti anche la Regina Letizia di Spagna, la moglie del Presidente della Lettonia Andra Levite, la moglie del Presidente dell’Ungheria István Attila Veres, moglie del Presidente della Slovenia Aleš Musar, moglie del Presidente della Serbia Tamara Vučić, moglie del Presidente del Kirghizistan Aigul Zhaparova, moglie del Primo Ministro di Malta Lydia Abela, moglie del Primo Ministro dell’Albania Linda Rama e moglie del Primo Ministro dell’Armenia Anna Hakobyanova. I discorsi sono stati tenuti dalla moglie del Presidente della Germania Elke Büdenbender, dalla moglie del Presidente dell’Irlanda Sabina Mary Higgins, dalla moglie del Presidente della Lituania Diana Nausėdienė, dalla moglie del Presidente di Israele Michal Herzog, dalla moglie del Presidente di Türkiye Emine Erdogan e dalla moglie del Presidente della Macedonia del Nord Elizabeta Gjorgievska. Anche il responsabile dell’OMS Europa, il sindaco di Zagabria Tomislav Tomašević e il ministro croato della Salute Vili Beroš sono intervenuti.
Durante il vertice, i partecipanti hanno firmato la Dichiarazione di Zagabria e si sono impegnati politicamente ad affrontare il problema dell’obesità infantile nei rispettivi paesi. Le mogli e i mariti dei leader europei hanno lanciato la “Rete dei coniugi dei leader europei per la prevenzione dell’obesità infantile” guidata dalla moglie del premier croato. La moglie del presidente della Croazia è già membro del Consiglio consultivo sull’innovazione per le malattie non trasmissibili del direttore regionale dell’OMS per l’Europa e del gruppo di lavoro speciale per la prevenzione dell’obesità nei bambini: “L’obesità nei bambini è una malattia di proporzioni epidemiche e Croazia, come tutta la nostra Regione Europea, è tra le più colpite. Si tratta di una malattia che non solo compromette in modo significativo la salute, la qualità della vita e l’aspettativa di vita della nostra popolazione, ma rappresenta anche un onere economico significativo per la nostra società. Si stima che in Croazia, e in tutta la regione europea, oltre il due per cento del PIL viene speso per i costi legati all’obesità. Qui al Vertice di Zagabria abbiamo avuto l’opportunità di dimostrare chiaramente che l’obesità non conosce frontiere: è il nostro problema comune e dobbiamo affrontarlo insieme a livello europeo coinvolgendo molti settori sociali. Credo che la Dichiarazione di Zagabria (who.int) sia un passo importante per arrestare la tendenza all’aumento dei tassi di obesità infantile nell’intera regione europea e che lavorando insieme miglioreremo e preserveremo la salute delle generazioni future”.
Grande assente (ingiustificata) l’Italia. Specie considerando l’importanza dell’evento e del documento sottoscritto. La Dichiarazione di Zagabria (da non confondere con il documento siglato nel 2020), infatti, stabilisce una tabella di marcia politica per il contrasto all’aumento dell’obesità infantile nei prossimi anni. OMS-Europa ha identificato tre azioni specifiche per contrastare le proiezioni attuali e contribuire a prevenire il peggioramento di questa epidemia silenziosa: migliorare la prevenzione, regolamentare l’industria alimentare e delle bevande; e promuovere l’attività fisica.
“I nostri figli crescono sempre più in ambienti che rendono molto difficile per loro mangiare bene ed essere attivi. Questa è una delle cause principali dell’epidemia di obesità”, ha dichiarato Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa. “Come società e paesi, finora non siamo riusciti a invertire i crescenti tassi di obesità infantile, ed è per questo che l’OMS / Europa è qui in Croazia”, “per galvanizzare il sostegno politico a questa crisi di salute pubblica davvero insidiosa prima che diventi ancora più difficile da affrontare”.
Sovrappeso e obesità sono tra le principali cause di morte e disabilità nei paesi esaminati. Stime recenti parlano di più di 1,2 milioni di morti ogni anno, corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale. L’obesità aumenta il rischio di molte malattie non trasmissibili (NCD), tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e malattie respiratorie croniche. L’obesità è anche considerata causa di almeno 13 diversi tipi di cancro ed è probabile che sia direttamente responsabile di almeno 200.000 nuovi casi di cancro ogni anno in tutta la regione, con questa cifra destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni.
Numeri che rendono ancora più grave l’assenza di una rappresentanza italiana all’evento.