Il 12 agosto 1944 venne commessa una strage di stampo nazifascista da parte di alcuni soldati nazisti, facenti parte del Battaglione “Galler”, guidati dal generale Max Simon con l’ausilio di alcune bande fasciste. La strage, considerata anche un vero e proprio atto terroristico per la sua preparazione e premeditazione, avvenne a Sant’Anna di Stazzema, un paesino dell’Alta Versilia, in cui persero la vita 560 persone.
I soldati occuparono in breve tempo il paese, trucidando ogni forma di vita presente, senza alcuna pietà. Il paese, infatti, venne barbaramente raso al suolo. Solamente 60 anni dopo venne riesumato questo evento nero della storia, presente nell’ “Armadio della vergogna” di Palazzo Cesi, in cui si trovavano tutti i fascicoli riportarti stragi di stampo fascista dopo l’8 settembre 1943. 60 anni dopo, il 20 aprile 2004, fu celebrato un processo per riesumare questo crimine nel Tribunale Militare di La Spezia.
Celebrare ogni anno il ricordo di tutte le persone, le vittime, che perirono quel 12 agosto diventa fondamentale per far capire ai giovani l’importanza della tolleranza e del rispetto verso gli altri, organizzando anche viaggi d’istruzione per gli studenti proprio a Sant’Anna Stazzema.
È un obbligo storico e sociale, infatti, guardare al passato e riflettere sul comportamento dell’uomo, per comprendere a fondo il presente e rendersi conto che, certi comportamenti che rivediamo nel nostro secolo, possono rivelarsi anche dei campanelli d’allarme che guardano al passato. Dunque, bisogna sempre cercare di combattere l’ignoranza e l’arroganza per tenere viva la nostra memoria storica.