Il mese di dicembre del 2020 sarà ricordato per moltissimi anni in Azerbaigian. Due giorni fa, a Baku, si è svolta una parata di vittoria in occasione della liberazione dall’occupazione di 30 anni, così come stabilito dal diritto internazionale, dei territori riconosciuti dell’Azerbaigian. Nella data di oggi, 12 dicembre, il popolo azerbaigiano commemora il caro ricordo del leader nazionale Heydar Aliyev.
La storia dell’Azerbaigian del nuovo millennio la si deve alla sua visione politica, economica e sociale. Agli occhi occidentali, Baku appare una capitale moderna e ricca, in pieno sviluppo economico, dove gli obiettivi di crescita sono priorità istituzionale e il progresso delle infrastrutture è continuo e dinamico. Tale risultato dipende proprio dalla strategia lungimirante, che rappresenta ancora oggi una guida istituzionale, del padre della patria Heydar Aliyev.
La conclusione del trentennale conflitto del Nagorno Karabakh con l’Armenia fa tornare a riflettere sulla figura di Haydar Aliyev, che ha posto le basi per l’attuale successo. Il suo ruolo, infatti, fu quello di ripartire da zero, unificando le istituzioni e ridando vita ad una leadership politica azerbaigiana. Fondò il suo mandato su tre pilastri: il raggiungimento di una tregua militare con l’Armenia per il conflitto del Nagorno Karabakh e il rafforzamento del quadro giuridico internazionale per una giusta soluzione del conflitto a favore dell’Azerbaigian; il garantire una politica indipendente dell’Azerbaigian; la strategia energetica mirata allo sfruttamento, in collaborazione con le grandi compagnie energetiche occidentali, delle immense risorse energetiche di cui dispone il Paese del Caucaso, avviata dalla firma del “contratto del secolo” nel 1994, importante per lo sviluppo economico del paese ed anche per il rafforzamento della sua capacità e forza militare.
Tre obiettivi che furono centrati in pieno, e che assicurarono all’Azerbaigian una fortissima crescita economica, sociale, militare e i cui frutti vennero colti in pieno dalla leadership successiva, guidata da Ilham Aliyev, eletto presidente alla fine del 2003. Un paese che ha attuato politiche di avanguardia, come la separazione tra religione e stato civile e con il riconoscimento costituzionale del multiculturalismo nel Paese. La figura e il ritorno di Heydar Aliyev al potere assicurò all’Azerbaigian l’affermazione dello stato indipendente, fu un punto di svolta nella vita sociopolitica, economica, scientifica e culturale del paese, nelle relazioni internazionali e iniziò un processo di costruzione di uno stato con principi democratici, che ponesse al centro l’interesse nazionale.
Heydar Aliyev, nella sua politica, dava una grande rilevanza alla garanzia di un modello di multiculturalismo nel paese, come sottolineato dall’attuale presidente dell’Azerbaigian, in un discorso pubblico del 2005 con i residenti del villaggio di Ivanovka nel distretto di Ismayilli: “Conosciamo bene la storia e l’attualità e guardiamo con attenzione le problematiche che accadono in altri paesi, problematiche legate alle confessioni religiose. Ci sono paesi dove vivono numerose minoranze etniche e religiose e contemporaneamente manca il dialogo tra tali minoranze. In Azerbaigian abbiamo un altro modello. Un grande lavoro di tutti i cittadini dell’Azerbaigian. Un patrimonio che risale al nostro leader nazionale Heydar Aliyev che ha attuato una politica statale multiculturale negli anni ’70 e fino agli anni ’90. Ogni cittadino dell’Azerbaigian ha uguali diritti e doveri e non vi sono differenze tra cittadini per questioni legate alla personale confessione religiosa o all’etnia di appartenenza”.
Il modello azerbaigiano di multiculturalismo include anche l’attenzione e la cura dello stato per la protezione e il restauro dei monumenti appartenenti a diverse religioni nel paese e all’estero. A questo proposito, dopo la storica visita di Papa Giovanni Paolo II in Azerbaigian nel 2002, con la decisione del presidente Heydar Aliyev è stato predisposto un terreno per la costruzione di una chiesa cattolica a Baku e il governo azerbaigiano ha contribuito alla costruzione della chiesa. Questa base multiculturale del paese assume una particolare rilevanza oggi, che il paese andrà a ricostruire la sua integrità territoriale, assicurando la pacifica convivenza delle comunità armena e azerbaigiana nella regione del Nagorno Karabakh.
Il Presidente Heydar Aliyev diede anche avvio alle relazioni del suo paese con l’Italia e la sua visita ufficiale nel 1997 ha gettato le basi per un percorso di collaborazione, che oggi ha raggiunto il livello di partenariato strategico tra Baku e Roma.