Il 15 luglio si celebra la Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili (WYSD). Istituita nel 2014, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha l’obiettivo di promuovere la consapevolezza dell’acquisizione di competenze nei giovani costantemente costretti ad adattarsi alle nuove esigenze e sfide. Per comprendere l’importanza di questa giornata basti pensare che, secondo i dati di generationunlimited.org, l’85% dei posti di lavoro che esisterà nel 2030 non sono ancora stati “inventati”, ovvero si svilupperanno in futuro come risposta ai cambiamenti della società, dei mercati e dell’ambiente di lavoro. Per questo è fondamentale trasmettere ai giovani la capacità di apprendere nuove abilità. L’alto livello di disoccupazione tra i giovani è una delle maggiori sfide che devono affrontare le imprese e la società nel mondo di oggi.
Obiettivo della Giornata Mondiale delle Competenze Giovanili è proprio questo: sottolineare l’importanza strategica di dotare i giovani delle competenze migliori per consentire loro di inserirsi un domani nel mondo del lavoro e di acquisire le conoscenze di base per l’imprenditorialità. Un’iniziativa importante che intende sottolineare, una volta di più, il ruolo cruciale dei giovani qualificati nell’affrontare le sfide globali attuali e future.
Mai come nel 2020, questa giornata si trova ad affrontare una situazione difficile: a livello globale, i problemi legati alla pandemia sono tutt’altro che risolti e le misure adottate per fronteggiare il COVID-19 hanno fatto emergere criticità alle quali finora non si era dato il dovuto peso. A causa del blocco della pandemia per così tanti mesi, i giovani di tutto il mondo sono stati i primi a doversi mettere in gioco e trovare nuovi sbocchi per l’apprendimento e strumenti innovativi per lo sviluppo e l’utilizzo delle proprie competenze. Secondo i dati forniti dall’UNESCO quasi il 70% dei discenti del mondo è stato colpito dalla chiusura scolastica. Oggi, più di 1 giovane su 6 rischia di non trovare lavoro a causa di COVID-19.
A questo si aggiunge che la chiusura di tutte le scuole e dei centri per la formazione tecnica e professionale (TVET, gli unici a non poter utilizzare a pieno la formazione a distanza), costituisce una reale minaccia per la continuità dello sviluppo delle competenze. Come emerge da un recente sondaggio tra le istituzioni che partecipano al TVET, raccolti congiuntamente dall’UNESCO, dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) e dalla Banca mondiale, hanno riferito che la formazione a distanza è diventata il modo più comune di impartire competenze, con notevoli difficoltà riguardo, tra l’altro, all’adattamento dei curricula, preparazione, connettività o processi di valutazione e certificazione del tirocinante e formatore.
Numerose le iniziative previste quest’anno per celebrare la Giornata mondiale delle competenze giovanili tra le quali la conferenza WorldSkills del 15 luglio dove i WorldSkills Champions presenteranno ciascuno un proprio report sull’impatto che ha avuto la pandemia globale su di loro e sui loro coetanei fornendo suggerimenti su come i giovani possono porsi al centro della ripresa economica.