Novità importanti per il settore dell’agricoltura, della zootecnica e per il mondo della pesca. Finalmente è stato avviato l’iter della Conferenza Stato-Regioni per lo stanziamento di finanziamenti per i settori dell’agricoltura e della pesca. In tutto 210 milioni di euro per le imprese vitivinicole, zootecniche e ittiche. Grazie a tale sinergia, sarà possibile attivare la misura vendemmia verde per la campagna 2020-21 in anticipo rispetto alla conversione in legge del decreto Rilancio, sostenere le filiere zootecniche danneggiate dalla pandemia sanitaria e rendere concreti gli aiuti diretti al settore pesca e acquacoltura previsti dal decreto Cura Italia.
La conferenza ha approvato lo sblocco di 100 milioni di euro già previsti dal decreto Rilancio per attivare la campagna 2020/2021 della misura vendemmia verde, ovvero, la riduzione volontaria della produzione di vino ad indicazione geografica. Una boccata di ossigeno molto attesa dagli operatori del settore, colpiti dall’emergenza sanitaria, per il blocco delle attività di vendita legate al canale Ho.Re.Ca.
“Con le risorse messe a disposizione, puntiamo a coinvolgere una superficie di circa 140 mila ettari, vale a dire il 40% della superficie viticola italiana destinata a vini di qualità e a ridurre mediamente di 3 milioni di quintali l’uva destinata alla vinificazione della prossima campagna, cui corrispondono circa 2 milioni di quintali di vino. Migliorare la qualità del nostro vino, per renderlo più competitivo su di un mercato che purtroppo sarà in sofferenza anche il prossimo anno“, ha dichiarato il Ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova. I produttori che avvieranno le procedure burocratiche per aderire alla misura avranno a disposizione un modello di domanda molto semplificato e pre-compilato, nel quale saranno quantificati gli obiettivi produttivi che ogni azienda dovrà raggiungere per ottenere il premio previsto.
Inoltre, le istituzioni prevedono un fondo emergenziale per le filiere in crisi, da 90 milioni di euro per l’anno 2020 da destinare al settore della zootecnia, oltre a più di 30 milioni di euro per la concessione della “cambiale agraria” e altri 30 milioni di euro per incrementare la dotazione del Fondo di solidarietà nazionale per i danni prodotti dalla fin troppo famosa, tra gli agricoltori, cimice asiatica.
Le istituzioni parlamentari hanno introdotto anche l’articolo 222 bis che prevede che le imprese agricoli presenti nei territori che hanno subito danni a causa dell’emergenza climatica, tra marzo e inizio aprile 2020, possono accedere ai fondi compensativi previsti per la ripresa dell’esercizio economico della propria attività.
Il Parlamento ha introdotto anche l’articolo relativo alla rivalutazione dei beni delle cooperative agricole.
Nello specifico, possiamo leggere, dalla documentazione presentata, che le cooperative agricole e i consorzi in possesso delle clausole mutualistiche possono rivalutare i beni senza assolvere alle imposte sostitutive. Sostanzialmente, il governo si è reso conto della gravità della situazione e l’attuale emergenza che vivono le filiere in crisi, dando vita ad una nuova serie di contributi, agevolazioni, finanziamenti, sostegni e garanzie.