Il 21 maggio si è svolta la Giornata Internazionale del Tè, un appuntamento importante sancito dalle Nazioni Unite e dalla FAO per riflettere sulle infinite opportunità del tè e richiamare l’attenzione internazionale sulle particolarità economiche e culturali di tale prodotto. Una giornata per celebrare gli effetti benefici del tè, l’enorme cultura che vi gira intorno ma anche l’importanza socioeconomica della sua produzione.
Con questo input, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha recentemente proclamato il 21 maggio la Giornata internazionale del tè, invitando la FAO a guidarla. Il tè è attualmente coltivato in oltre 35 paesi e supporta circa 13 milioni di persone, compresi i piccoli agricoltori e le loro famiglie, che dipendono da questo settore per la loro sussistenza. La materia prima è unica, la camellia sinensis, pianta coltivata soprattutto nelle zone tropicali e subtropicali. Appartiene alla stessa famiglia di un fiore ornamentale, la cosiddetta “rosa giapponese”, solo che per il tè vengono raccolti i germogli e le foglie giovani della camelia. La differenza sta esclusivamente nella lavorazione delle foglie, in un gioco di essiccazione, appassimento, rullatura, ossidazione, ammasso, fermentazione, maturazione che permette di ottenere le tipiche sei tipologie di tè: verde, giallo, bianco, oolong, nero (in Cina chiamato rosso), pu’er (nero in Cina).
Il tè, dopo l’acqua, è la bevanda più consumata al mondo e uno dei principali mezzi di sussistenza e reddito per milioni di famiglie nei paesi in via di sviluppo. I piccoli agricoltori sono infatti responsabili del 60% della produzione mondiale di tè.
Nonostante il suo contributo fondamentale allo sviluppo rurale, alla lotta alla povertà, il settore del tè è ancora esposto a una serie di sfide, tra cui l’impatto di condizioni climatiche avverse, l’accesso ai mercati per i piccoli produttori, la mancanza di trasparenza e la sostenibilità della catena del valore del tè. Per ottenere una maggiore sostenibilità nel settore, gli esperti della FAO concordano nel ribadire la necessità di sviluppare strategie per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, promuovere la trasparenza dei mercati e la sostenibilità della catena del valore del tè, sviluppando strategie per la produzione sostenibile del tè a vantaggio soprattutto dei piccoli agricoltori.
La Giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla rilevanza socio-economica del settore del tè e sul suo contributo a raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030. L’occasione perfetta per celebrare il patrimonio culturale, i benefici per la salute e l’importanza economica del tè, mentre si lavora per rendere sostenibile la sua produzione “dal campo alla tazza” garantendo che i benefici per le persone, la cultura e l’ambiente continuino per generazioni. Infine, ricordiamo che il primo in Italia a cimentarsi nella coltivazione della pianta del tè è stato Guido Cattolica. Agronomo ed esperto di camelie, di cui ha una collezione di circa 300 esemplari nei terreni di famiglia nell’Antica Chiusa Borrini, a Sant’Andrea di Compito nel comune di Capannori (LU), nel 1987 ha avviato una piantagione di camellia sinensis.