In questi ultimi mesi Bill Gates, cofondatore di Microsoft e della Bill & Melinda Gates Foundation, non ha perso occasione per esprimere la sua opinione sulla pandemia e sulla rivoluzione tecnologica.
Bill Gates aveva ben analizzato le problematiche che una pandemia di tale portata avrebbe causato alla salute e all’economia mondiale. L’arrivo del coronavirus ha confermato ogni sua previsione.
Attraverso un video aveva spiegato i cambiamenti della vita sociale della popolazione. Basti pensare allo smart working che ha cambiato la modalità di lavorare e ha portato numerosi miglioramenti anche su quei software che presentavano anomalie.
Proprio per questo motivo ha accolto con favore il sogno virtuale di Mark Zuckeberg che è quello di puntare tutto sul Metaverso.
Gates attraverso un post, sul suo blog, ha descritto un universo parallelo abitato da Avatar. Nella nuova dimensione del Metaverso gli utenti si serviranno di occhiali VR e guanti per la cattura del movimento. Inoltre, ci sarà un avatar 3D capace di essere presente alle riunioni in un ufficio virtuale o in un’altra destinazione. Inoltre, l’avatar potrebbe avere la possibilità di interagire con gli avatar dei colleghi.
Pensare di ritrovare la vita pre-Covid è abbastanza complicato. Probabilmente, si continuerà a temere il rischio di contagio e vigileremo, ancora per parecchio tempo, sul nostro comportamento.
Il magnate di Microsoft, recentemente, è tornato a parlare di possibili pandemie più gravi rispetto a quella del Covid e ha chiesto ai governi di collaborare con miliardi di dollari per essere pronti ad affrontare un’altra epidemia “più letale di questa”.
Questo mesto presagio è giunto dopo aver annunciato la destinazione di 300 milioni di dollari, per la lotta alla pandemia di Coronavirus, da parte della Bill & Melinda Gates Foundation e della britannica Wellcome Trust.
Due assegni da 150 milioni di dollari sono andati alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovation, che ha sostenuto il programma Covax per la distribuzione di vaccini ai Paesi a basso reddito e più poveri.
“Nella mia personale lista di obiettivi voglio aggiungere quella di far sì che il mondo sia preparato alla prossima pandemia”. Ha comunicato Gates nel corso del Forum sugli Obiettivi Globali di Sviluppo, all’Expo di Dubai, durante la Global Goals Week dell’Onu.
I problemi legati ai cambiamenti climatici sono davvero tanti e a Novembre 2021 la COP26 (la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) ha pubblicato anche il Climate Change Performance Index (CCPI) per il 2022. Un report che non mostra elementi rassicuranti, riguardo al riscaldamento del nostro pianeta.
Oltretutto, bisogna raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030, sottoscritta il 25 settembre 2015 da 193 Paesi delle Nazioni unite. In particolare, l’obiettivo numero 5 punta proprio alla salute e al benessere per tutti e per tutte le età.
“Negli ultimi due anni – ha detto Gates in streaming dagli Usa – abbiamo avuto importanti scoperte scientifiche, abbiamo realizzato vaccini sicuri in un modo più veloce che in passato, ma abbiamo anche visto che la disuguaglianza nella distribuzione degli strumenti sanitari, la mancanza di fondi hanno lasciato troppe persone indietro e ad affrontare rischi alla loro salute”.
Ecco la sua soluzione: “Abbiamo bisogno di una società più giusta, di accelerare la fornitura globale di vaccini in futuro, realizzare più dosi e distribuirle più equamente. Abbiamo anche bisogno di più strumenti per contenere rapidamente focolai nel momento in cui si verificano, grazie a test rapidi, prontamente disponibili, e migliori sistemi logistici per arginare più velocemente”.
Credo che ancora la strada da percorrere sia molto lunga, perché la pandemia non si è ancora conclusa e non sappiamo quali altri effetti produrrà nelle diverse parti del mondo.
Servono tante campagne di informazione e di sensibilizzazione. Non possiamo dimenticare che quando sono arrivati i vaccini non sono mancate, e ancora oggi non mancano, le fake news pronte a destabilizzare la gente. La disinformazione non ha favorito la campagna di vaccinazione e ha dato supporto ai tanti “no vax”.
Ora, si sta cercando di calcolare le conseguenze e La Sicilia, attraverso un articolo di Marta Di Gangi, riporta i dati piuttosto allarmanti che emergono dal secondo rapporto su “Fake News e Vaccinazione Covid 19”, organizzato dalla Fondazione Mesit-Medicina Sociale e Innovazione Tecnologica. Lo studio è nato in stretta collaborazione con l’Eehta del Ceis di Tor Vergata, il Crispel-Università di Roma Tre e da Reputation Manager.
La percentuale delle persone che, negli ultimi mesi, hanno seguito pagine o gruppi “no vax” ha visto un aumento del 480 per cento.
Tanti i gruppi contro il Green Pass (la Certificazione Verde) e le Forze dell’Ordine ne hanno scoperti 49 e quasi uno su due dedicato alla vendita di certificati verdi falsi (45 per cento). Il numero di bufale all’interno di questi gruppi è cresciuto del 49 per cento.
Dovremmo ascoltare i consigli di Papa Francesco: “È importante che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi di cooperazione affinché tutte le persone abbiano un accesso rapido ai vaccini”. Non deve essere una questione di interesse, ma è “una questione di giustizia”.
Le emergenze non si affrontano da soli, ma è necessaria la cooperazione tra le diverse realtà governative. Il mondo dovrebbe sentirsi come un’unica famiglia e avvertire la responsabilità nei confronti del prossimo. Quando tutti ci renderemo conto che l’universo è la casa di tutti riusciremo a lavorare per un mondo migliore.