Anche se il 2023 è stato un altro anno dominato dalle notizie sui conflitti in corso in Ucraina e in Israele, abbiamo deciso di volgere lo sguardo all’Asia, una regione che ospita più di metà della popolazione mondiale e raramente alla ribalta.
La Cina riapre: L’8 gennaio la Cina riapre i propri confini ai viaggiatori ed elimina le ultime restrizioni messe in atto per limitare gli effetti della pandemia di COVID-19. Dopo ben tre anni, i confini di mare e di terra con Hong Kong sono stati riaperti e la quarantena abolita. La politica di tolleranza zero nei confronti del COVID era arrivata alla fine della corsa.
La terra trema: Il 6 febbraio un terremoto di magnitudo 7,8 colpisce la Turchia e la Siria causando ben oltre 57.000 vittime, per la maggior parte in Turchia e lasciando senza tetto oltre 2 milioni di persone.
Re Xi: Il 10 marzo il Presidente cinese Xi Jinping viene eletto per una terza volta alla presidenza della Cina, consolidando il proprio ruolo come uno dei più potenti ed influenti leader del paese dai tempi di Mao Tse Dong. Nel 2018 riuscì infatti a far modificare la Costituzione cinese ed eliminare il limite di due mandati.
Incidente ferroviario in India: Il 2 giugno, nello stato dell’India orientale dell’Odisha, un treno passeggeri si è scontrato con un treno merci in attesa su un binario di servizio. Nell’urto il treno passeggeri è deragliato andandosi a scontrare con un altro treno passeggeri che marciava nella direzione opposta.
Nell’incidente, il peggiore in India degli ultimi 20 anni, sono morte circa 300 persone e più di mille sono rimaste ferite. L’indagine seguita all’incidente ha attribuito il disastro al sistema di segnalazione guasto.
India sulla luna: Il 23 agosto, la sonda spaziale indiana Chandrayaan-3 atterra nel polo sud lunare. L’India diventa così la prima nazione a portare a termine l’impresa e si conquista un posto tra le prime potenze spaziali. L’India è infatti solo il quarto paese, dopo USA, Russia e Cina, ad essere riuscito a portare una sonda sul suolo lunare.
Daihatsu: Il mito del Giappone efficiente ha subito un duro colpo con lo scandalo dei test di sicurezza falsificati dalla Daihatsu, casa automobilistica controllata dalla Toyota, che ha costretto l’azienda il 20 dicembre scorso a sospendere tutte le vendite in Giappone e all’estero dei propri modelli e di alcuni venduti col marchio Toyota, Subaru e Mazda.
La casa automobilistica è stata oggetto di un’indagine da parte di una commissione indipendente dopo che nell’aprile del 2023 aveva annunciato di aver manipolato i test di collisione su ben 88.000 modelli. L’indagine ha confermato che gli airbag istallati in alcuni modelli non corrispondevano a quelli usati nei test.
Scandali a Singapore: il 2023 è stato un anno burrascoso per la città stato del sudest asiatico che occupa il quinto posto nella classifica dei paesi meno corrotti. Quest’aura di incorruttibilità, su cui Singapore ha costruito il proprio successo economico e sociale, è stata incrinata a luglio quando il Ministro dei Trasporti S. Iswaran, del Partito di Azione Popolare (PAP) al governo dal 1965, è stato arrestato nel corso di un’indagine per corruzione che ha coinvolto anche il miliardario degli alberghi Ong Beng Seng. Entrambi sono poi stati rilasciati su cauzione mentre la magistratura prosegue le indagini.
L’altro scandalo che ha coinvolto il partito al potere è più rosa, ma non meno pericoloso per la credibilità del PAP: sempre a luglio infatti, Tan Chuan-Jin, presidente del Parlamento (monocamerale), e Cheng Li Hui, una parlamentare del PAP, sono stati costretti a dimettersi a causa di una relazione extramatrimoniale.
Myanmar: Il 27 ottobre, una coalizione di gruppi etnici opposti alla giunta militare che governa il paese ha sferrato un attacco in forze contro l’esercito regolare. L’Alleanza della Fratellanza, questo il nome della coalizione, mira a rovesciare il governo militare che ha preso il potere nel 2021 in seguito ad un colpo di stato che ha spodestato il governo eletto democraticamente e sostenuto dal premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi.
Le acque di Fukushima: Il 24 agosto il Giappone, in accordo con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, rilascia nelle acque dell’Oceano Pacifico oltre un milione di tonnellate di acqua trattata proveniente dai reattori nucleari della centrale elettrica di Fukushima, devastata dallo tsunami che ha fatto seguito al terremoto del marzo 2011. Nonostante le rassicurazioni del Giappone che l’acqua contiene quantità di trizio (un isotopo dell’idrogeno), ben al di sotto dei livelli approvati a livello internazionale, alcuni paesi limitrofi, Russia e Cina, hanno vietato tutte le importazioni di prodotti ittici dal Giappone.