La 76esima edizione del Festival di Cannes che apre oggi (17 maggio n.d.r.) con la proiezione di “Jeanne du Barry” dell’attrice/regista francese Maïwenn vede una nutrita presenza sudcoreana, a testimonianza dell’apprezzamento di cui gode la produzione cinematografica del paese asiatico.
La folta rappresentanza coreana, pur non avendo nessun film in concorso per la Palma d’Oro, proporrà ai cinefili di tutto il mondo lavori di acclamati registi come Kim Jee-woon, Jason Yu e Hong Sang-soo.
Tra i film della sezione Fuori Concorso figura “Geo–Mi–Jip” (La ragnatela) di Kim Jee-woon.
Il film, ambientato negli anni ’70, ha come attore principale Song Kang-ho, vincitore del premio come miglior attore a Cannes l’anno scorso, e racconta delle difficoltà che attraversa un regista per completare un film a causa della censura governativa e della mancanza di sostegno da parte di attori e produttori. Va ricordato che la Corea in quegli anni era ancora un paese arretrato ed aveva appena iniziato il processo di industrializzazione e sviluppo che avrebbe condotto al paese che conosciamo oggi ed era governato dal presidente Park Chung-hee con il pugno di ferro. Park non esitava a ricorrere all’esercito ed altri metodi non democratici per silenziare qualsiasi tipo di opposizione e critica.
“Hwaran,” (Senza speranza) che vedremo nella sezione Un Certain Regard è un film drammatico di Kim Chang-hoon che narra le vicissitudini del giovane protagonista Yeon-kyu, interpretato da Hong Sa-bin, il quale nel tentativo di sfuggire alla vita povera che conduce, entra in un’organizzazione criminale e finisce per rimanere invischiato in situazioni pericolose.
“Uri ui haru” (Il nostro giorno) il dodicesimo film di Hong Song-soo presentato al festival, è un’ode ai semplici piaceri della vita e narra di come le vite dei protagonisti, un uomo ed una donna, si intersechino di continuo. L’opera del maestro coreano concluderà la sezione Fortnight della kermesse cinematografica.
“Jam” (Sonno) è un film dell’orrore diretto da Jason Yu, già assistente di Bong Joon-ho, il regista di “Parasite” (2019) vincitore della Palma d’Oro nel 2019 e di ben quattro Oscar nel 2020. Il film sarà proiettato nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica.
Il film descrive la vita di una coppia appena sposata in cui il marito comincia a parlare e camminare nel sonno, ma al risveglio non ricorda nulla di ciò che ha detto o fatto. Nonostante varie visite a medici specialisti la situazione peggiora e Soo-jin, la moglie, comincia a temere per il bambino che stanno aspettando.
“Project Silence” di Kim Tae-gon è stato invitato a partecipare alle Proiezioni di Mezzanotte e racconta di un padre e una figlia intrappolati su un ponte che conduce all’aeroporto di Incheon (Seul) e di come cercano di sopravvivere agli attacchi di cani mutanti in forza all’esercito. Il tutto condito dall’immancabile nebbia che trasforma la scena in un girone dell’Inferno dantesco.
Il Festival si concluderà il 27 maggio con il film d’animazione della Pixar, “Elemental.”