L’intelligenza artificiale continua a fare progressi enormi e sta cercando di superare quel confine che divide l’uomo dai numerosi dispositivi tecnologici. Sta spopolando ChatGPT, un programma di intelligenza artificiale, sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano. Inoltre, è capace di fornire opinioni con testi scritti alle domande che gli vengono poste. La sigla GPT sta per Generative Pre-trained Transformer, una tecnologia nuova applicata al machine learning.
La differenza tra intelligenza artificiale e robot è alquanto rilevante. Tanti robot nascono per svolgere compiti precisi e hanno anche un ruolo fondamentale. L’intelligenza artificiale ha bisogno di essere alimentata continuamente dai dati e questo significa anche affrontare diversi pericoli legati all’uso dell’AI e su cui bisogna riflettere. L’intelligenza artificiale può essere gestita in maniera adeguata per aiutare gli uomini e a dimostrarlo è la storia del conduttore radiofonico Gianluca Nicoletti. Infatti, utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare le categorie più fragili e potrebbe essere davvero rivoluzionario.
Conosco, stimo e apprezzo Gianluca Nicoletti da tantissimi anni. Da quando ero Capo dell’Ufficio Stampa di Video Music e lui era già una firma autorevolissima della stampa italiana. Da sociologo e docente universitario sono stato ospite della sua bellissima trasmissione su Radio 24, Melog. Gianluca, giornalista, conduttore radiofonico,è un uomo di straordinaria sensibilità. Un uomo che crede nel valore della vita. Ha raccontato a La Stampa di essere impegnato “nella creazione di un chatbot” che abbia la sua voce: “Sarà un’eredità che lascerò a mio figlio, che è autistico e non parla. Chi si occuperà di lui e dei suoi amici potrà contare su una risorsa in più per continuare a sostenere la mia battaglia per affrancarli dallo status di fantasmi”.
Gianluca cerca, da tantissimo tempo, di far conoscere, a tutti, i caratteri della neurodiversità e promuove i diritti delle persone neurologicamente diverse. Lo scopo è quello di eliminare ogni forma di discriminazione e di supportare quelle famiglie che vivono accanto ad una persona autistica. Le sue dichiarazioni sono arrivate dritte al mio cuore. E sosterrei la sua battaglia a spada tratta. Ha dichiarato: “stiamo costruendo un altro me stesso vocale, un agente intelligente che dovrebbe riprodurre perfettamente il mio modo di parlare” spiega Nicoletti, che aggiunge di essere “seguito dalle persone tecnologicamente più competenti nel campo specifico. Non mi sono voluto limitare alla costruzione di un mio clone vocale. Lo sto anche nutrendo con tutto quello che ho detto, scritto e pensato durante la mia vita professionale. Ho iniziato a depositare le mie parole e i miei pensieri in un laboratorio dove si elaborano ad altissimo livello progetti legati all’AI”.
La voce è un “bene prezioso” ha sottolineato Nicoletti “mi appartiene come mi appartengono un braccio, una gamba, un rene, il fegato, il cuore. Probabilmente è il tratto distintivo che mi rende riconoscibile più di ogni altra mia caratteristica esteriore. La tecnologia mi permette di attivare la base di dati che produce le mie parole, oltre il naturale seppellimento negli archivi in cui sono riposte. Perché dovrei dunque rinunciare alla fantastica avventura di farmi saccheggiare e ricomporre da un Intelligenza Artificiale? Trovo che sia questa la prima grande opportunità di esperienza metafisica che ci offre questa nostra ultima e velocissima fase evolutiva”.
Stiamo assistendo a grandi cambiamenti che hanno modificato il nostro modo di relazionarci e i processi di comunicazione sono digitalizzati. Gianluca ha capito come l’intelligenza artificiale può cambiare la vita di tante persone. In un mondo in cui sono presenti tanti “ismi”, tra cui il cattivismo, tentare di comprendere altre prospettive diventa essenziale. L’ascolto non basta, ma serve sentire quali sono le necessità dei nostri figli o dei nostri ragazzi e questo papà ha portato alla luce gli aspetti dell’autismo senza riserve. Un uomo che si è interrogato e ha capito cosa potrebbe aiutare il figlio.
Ormai, mi occupo delle nuove generazioni da tantissimo tempo e so quanto i ragazzi possano essere fragili. L’emotività ha un peso nella vita di tanti preadolescenti e adolescenti che vanno orientati verso valori e sentimenti. La solitudine non aiuta i giovani e li conduce all’isolamento. Abbiamo bisogno di famiglie e genitori attenti, in grado di immaginare un mondo nuovo per i propri figli. Questo vuol dire modificare anche il proprio atteggiamento ed evitare di guardare il mondo con indifferenza. Bisogna insegnare la bellezza delle differenze e mostrare che, nonostante esse, comunque, c’è qualcosa che deve accomunarci tutti ossia il rispetto delle persone.
Gli altri non possono farci male, non possono cambiarci in negativo, ma solo in positivo. Poi, sta a noi decidere se rimanere ‘poveri’ e arroccati nel nostro modo di essere o arricchirci e migliorarci. Fermiamo l’egoismo che genera egoismo e iniziamo ad essere altruisti. Proprio come ha scritto Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri: di osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è.”
Allora, ci vogliono tanti padri come Gianluca Nicoletti che con attenzione sensibilità, gentilezza, delicatezza e soprattutto amore trovino un modo per stare sempre accanto ai loro figli.
“Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici. Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio. Quando urliamo, in realtà abbiamo paura. In realtà, la realtà non è quasi mai come appare. Nei silenzi, negli equilibri, nelle “continenze” si trovano la vera realtà e la vera forza”. Queste meravigliose parole, della grande Virginia Woolf ci aiutano a riscoprire l’importanza del termine “umanità” e della “predisposizione” verso la comprensione dell’altro e verso i bisogni dell’altro.