La polizia giapponese ha arrestato nella giornata di domenica Yoshitaka Ikeda un influente parlamentare del Partito Liberal-Democratico (LDP) nell’ambito di uno scandalo su presunte irregolarità nella raccolta fondi che ha coinvolto anche altri membri del partito.
Ikeda, eletto alla Camera dei deputati nel 2017, è stato arrestato con l’accusa di non aver dichiarato 48 milioni di yen (poco più di €300,000) in fondi raccolti tramite la vendita di biglietti per eventi legati al partito tra il 2018 ed il 2022. La procura distrettuale di Tokyo ha arrestato anche un collaboratore di Ikeda, Kazuhiro Kakinuma, con l’accusa di favoreggiamento.
La raccolta di fondi non è illegale, ma lo è la mancata dichiarazione nella contabilità del partito. Ikeda, che in passato ha ricoperto la carica di viceministro dell’educazione, è a capo di quella che una volta era la “fazione Abe,” guidata dall’ex-primo ministro Shinzo Abe assassinato nel luglio del 2022. Questa corrente, la più potente tra le varie che compongono il partito, è sospettata di non aver dichiarato 600 milioni di yen (circa €3.8 milioni). Lo scandalo rappresenta un altro scossone al consenso per il primo ministro Fumio Kishida, la cui popolarità è ai minimi dall’ottobre del 2022 quando subentrò ad Abe.
Kishida in una nota rilasciata domenica sera, ha detto che l’arresto era “estremamente deplorevole,” e che il partito aveva deciso di espellere Ikeda. Inoltre, ha promesso che avrebbe istituito una commissione di esperti questa settimana per potenziare le misure che regolano la raccolta di fondi da parte dei partiti politici. Alcuni esperti, però, dubitano che Kishida sia in grado di portare avanti le riforma necessarie per aumentare la trasparenza del sistema della raccolta di fondi in quanto la sua posizione si sta indebolendo e si vocifera che potrebbe dimettersi in primavera. Qualora altri parlamentari del partito di governo dovessero essere arrestati, Kishida potrebbe sciogliere la Camera dei deputati e indire elezioni anticipate per lasciare agli elettori il compito di “ripulire” il partito.
Come ha commentato Yasunori Sone, professore emerito di scienze politiche all’Università, lo scandalo “rappresenta una possibilità non solo per l’LDP, ma anche per l’opposizione di portare avanti un seria discussione sulle riforme politiche.”