Dei 563 edifici scolastici di Gaza, 212 hanno ricevuto un attacco diretto da parte dell’esercito israeliano. Di questi, 165 si trovano in aree designate per l’evacuazione proprio dagli israeliani. Sono 62 le scuole colpite nel governatorato meridionale di Khan Younis, 14 nel governatorato della Middle Area, ben 94 nel governatorato di Gaza e 42 nel governatorato di North Gaza, dove l’86,2% degli edifici scolastici sono stati colpiti o danneggiati. A diffondere questi dati sono state le Nazioni Unite: “Diversi rapporti, immagini e video preoccupanti che mostrano che le scuole vengono utilizzate per operazioni militari dalle ISF, compreso l’uso come centri di detenzione, interrogatori e basi militari”.
Ad ottobre 2021, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva adottato una risoluzione il cui obiettivo la salvaguardia dell’istruzione in tempo di guerra. Questo trattato invitava i governi a prevenire e affrontare gli attacchi alle scuole e ad altre strutture educative, anche mediante apposite leggi nazionali. Un invito che però è stato accolto da pochi governi. La conseguenza è che ancora oggi, nei Paesi in guerra, a milioni i bambini viene negata l’istruzione. Secondo quanto riportato dalla Global Coalition to Protect Education from Attack (GCPEA), gli attacchi a scuole e istituti scolastici sarebbero in aumento: nel 2022, sono stati oltre 3.000 gli attacchi a studenti, insegnanti e scuole, (un aumento del 17 per cento rispetto all’anno precedente). Un numero destinato ad aumentare considerevolmente dopo i massicci bombardamenti degli ultimi mesi nella Striscia di Gaza da parte degli israeliani.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione palestinese, sono almeno 280 le scuole governative distrutte o danneggiate dai bombardamenti israeliani in tutta la Striscia di Gaza. Di queste, 65 erano gestite direttamente dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi o UNRWA: più di una scuola su due è stata colpita (57%). “A Gaza non c’è alcuna istruzione da quasi sei mesi”, ha dichiarato l’ente delle Nazioni Unite, che dopo le accuse del governo israeliano di avere al proprio interno persone legate ad Hamas ha registrato il taglio dei finanziamenti da parte degli USA.
Dopo le accuse di gennaio, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, A. Guterres, ha incaricato due gruppi di effettuare i dovuti controlli sull’UNRWA. Il gruppo indipendente composto da ricercatori del Raoul Wallenberg Institute svedese, del Michelsen Institute norvegese e dell’Istituto danese per i diritti umani, ha già pubblicato il rapporto finale “Independent Review of Mechanisms and Procedures to Ensure Adherence by UNRWA to the Humanitarian Principle of Neutrality”. Nel report si dice che non sono state trovate prove a sostegno delle accuse: “Israele ha reso pubbliche affermazioni secondo cui un numero significativo di dipendenti dell’UNRWA sono membri di organizzazioni terroristiche. Tuttavia, Israele deve ancora fornire prove a sostegno di ciò”. Anche l’ Office of Internal Oversight (OIOS), il principale organo di controllo dell’ONU, è stato incaricato di indagare (l’indagine è ancora in corso).
Intanto, a Gaza, dal 6 novembre 2023, tutte le scuole sono chiuse: a causa degli attacchi indiscriminati di Israele, il Ministero dell’Istruzione ha deciso di sospendere l’intero anno scolastico 2023/2024. Secondo l’OCHA, a ottobre 2023 a Gaza erano più di 625.000 gli alunni e oltre 22.500 gli insegnanti. Anche le università sono state usate come bersagli dagli israeliani. Secondo l’Euro-Med Human Rights Monitor, che ha sede a Ginevra, Israele avrebbe sistematicamente distrutto gli istituti universitari a Gaza. L’osservatorio ha definito la distruzione israeliana delle scuole una “distruzione intenzionale delle proprietà culturali e storiche palestinesi”. A seguito di questi attacchi sarebbero morti 94 professori universitari. “Gli accademici presi di mira hanno studiato e insegnato in una varietà di discipline accademiche, e molte delle loro idee sono servite come pietre angolari della ricerca accademica nelle università della Striscia di Gaza”, ha detto l’osservatore in una dichiarazione. Complessivamente, secondo il Ministero dell’Istruzione palestinese, sono 4.327 gli studenti uccisi e altri 7.819 feriti dall’inizio degli scontri. A questi si aggiungono 231 insegnanti e dipendenti scolastici uccisi e 756 feriti.
Human Rights Watch ha più volte chiesto a tutti i governi di approvare e fare propria la Dichiarazione Scuole Sicure, un accordo internazionale per proteggere le scuole e le università dall’essere attaccate o utilizzate per scopi militari in tempi di conflitto armato. Ad oggi, però, solo 118 Stati hanno aderito all’accordo. E molti governi non hanno mai sviluppato piani d’azione per prevenire e fermare gli attacchi a questi siti o non hanno mai adottato politiche forti per proteggere studenti, insegnanti e scuole.