Che giorno è il 19 maggio 2024? I più diranno: “domenica”. Qualcuno, già in crisi di astinenza da domenica allo stadio, dirà “la penultima domenica di campionato”. Pochi diranno l’Overshoot day 2024 per l’Italia.
Cos’è l’Overshoot day? È il giorno dal quale, in base ad una serie di calcoli, l’Italia sarà in deficit ecologico: in altre parole, è il giorno in cui si sono consumate le risorse che il territorio italiano è in grado di rigenerare in un anno si sono scaricate nell’atmosfera più tonnellate di CO2 di quanto gli ecosistemi nazionali possono assorbire. A partire da questo giorno e fino alla fine dell’anno, gli italiani utilizzeranno le proprie risorse e quelle dei propri figli ed eredi. Un modo di fare assolutamente non “sostenibile”.
Forse ai più giovani questo termine, “sostenibile”, non dirà nulla. Eppure, per decenni, fino a prima del cambio di politiche di marketing che hanno sostituito con “resilienza”, non c’era documento nel quale non si parlasse di sostenibilità. Addirittura, per dare una definizione unica a questo termine, nel 1984, le Nazioni Unite istituirono un gruppo di lavoro, la Commissione Brutland: furono necessari ben tre anni per trovare una definizione condivisa. Nel 1987, venne pubblicato un rapporto nel quale i tecnici delle Nazioni Unite spiegavano ai governi cosa fare per adottare politiche “sostenibili”.
Tutto inutile. Poco tempo dopo, i membri della Commissione si dimisero, nauseati dal comportamento di molti Stati. Ma un’organizzazione internazionale, la Global Footprint Network, non smise di calcolare l’impronta della specie umana nel suo insieme e quella dei singoli Stati. Quello che emerge dai dati rilevati, anno dopo anno, dal 1961, è la conferma che le politiche adottate dai governi non hanno mai pensato alla sostenibilità. Negli anni Settanta, l’Overshoot day globale cadeva alla fine di dicembre. Negli anni Ottanta a novembre, negli anni Novanta è passato a ottobre. E nel 2001 è sceso al 13 settembre. Un progressivo peggioramento che fa cadere questa data sempre prima ogni anno. Fino a quest’anno: il dato ufficiale del 2024 verrà comunicato fra pochi giorni, il 5 giugno. In tempo per usarlo per le elezioni europee. Sempre che a qualcuno dei partiti e dei candidati alle elezioni europee interessi qualcosa dell’ambiente dell’Ue.
Ma per alcuni Paesi l’Overshoot day 2024 è già stato comunicato. Per l’Italia è il 19 maggio. Vale a dire che per arrivare alla fine dell’anno in modo sostenibile sarebbero necessarie più del doppio delle risorse disponibili. Anche per l’Ue la data è già arrivata: il 3 maggio. Non c’è da sorprendersi: molti Paesi dell’Unione europea hanno finito d utilizzare le proprie risorse sostenibili in “date” davvero pessime in questa classifica: 20 febbraio per il Lussemburgo, 16 marzo per la Danimarca (forse invece di pensare a spedire ei migranti in Africa farebbe meglio ad occuparsi di altri problemi), 23 marzo il Belgio e 1 aprile l’Olanda, 7 aprile l’Austria. Anche molti dei Paesi che si posizionano ai vertici delle classifiche più interessanti, quando si parla di sostenibilità sono messi maluccio: 12 aprile la Finlandia e ad aprile la Svezia. A fare compagnia a tutti i Paesi dell’Ue anche la maggior parte dei Paesi più “sviluppati” del pianeta: gli Stati Uniti d’America (12 marzo) e il Giappone (il 16 maggio). E poi Cina, India, Germania, Francia, Svizzera (tutti tra aprile e l’1 giugno).
Due i dati sorprendenti. Il primo è la posizione di Ecuador e Indonesia a pari merito primi al 24 novembre. Il secondo è che questo indicatore, anche se migliorabile, confermerebbe la tesi secondo la quale ai governi di quasi tutti i Paesi del mondo non importa nulla di “sostenibilità”. Importa solo fare affari e fare crescere il PIL. Ma questo non è mai stato un buon indicatore della sostenibilità…anzi..