Prime giornate davvero calde e con un po’ di vento e immediatamente in Sicilia si parla di incendi. Alcuni di questi particolarmente gravi. Come quello che ieri ha interessato la discarica di Bellolampo a Palermo. Non solo per le fiamme che si sono sviluppate, ma anche perché, come sempre quando si scatenano incendi in una discarica di RSU (rifiuti solidi urbani), c’è un rischio concreto che si sviluppino fumi tossici (contenenti diossina).
«Ci risiamo, a distanza di un anno ci ritroviamo ancora una volta a fare bilanci su vicende molto tristi che accadono a Palermo come quella degli incendi alla discarica di Bellolampo. Ieri sera l’incendio è divampato nella vasca 7 della discarica attualmente in uso. Nell’attesa di capire dalle immagini come siano andate le cose, oggi, è fondamentale porre in essere interventi a garanzia della salute dei cittadini valutando il livello di diossina sprigionata dall’incendio, e richiedendo interventi di analisi da parte dell’ARPA oltre alle azioni preventive del nucleo specializzato dei Vigili del Fuoco. Bisogna intervenire mettendo in sicurezza la popolazione chiedo da subito l’ordinanza cautelativa del Sindaco di Palermo», ha dichiarato il deputato questore della Lega all’Ars, on. Vincenzo Figuccia.
Timori più che giustificati: solo un anno fa si verificò un altro incendio che fece schizzare il valore di diossina nell’aria a livelli 35 volte superiore ai valori massimi consentiti. Le autorità hanno fatto sapere che sono in corso operazioni di bonifica per abbassare la temperatura dei rifiuti interrati. Salvatore Cocina, capo della Protezione Civile, ha dichiarato: «L‘incendio è divampato nella 7 vasca della discarica di Bellolampo attualmente in uso. Siamo in contatto con il presidente della Rap Giuseppe Todaro e il direttore Massimo Collesano, che è sui luoghi, e con il nostro servizio di Palermo. L’azienda è subito intervenuta con i mezzi di movimento terra disponibili». La Protezione civile ha diramato una nota, nella quale si afferma che, per orari e modalità, si propende per una chiara origine dolosa.
Il punto, come si diceva è che non è la prima volta che un incendio divampa nella più grande discarica palermitana. Una situazione che dovrebbe far porre ai cittadini e alle autorità numerosi quesiti circa lo stato di realizzazione della raccolta differenziata (che ridurrebbe notevolmente la quantità di RSU combustibili nell’indifferenziata) e sulle misure di sicurezza degli impianti.
Intanto ieri il sindaco di Capaci un’ordinanza ha invitato i propri cittadini a tenere chiuse le imposte e a limitare al “minimo indispensabile l’esposizione all’aperto (porte e finestre) delle abitazioni”. Anche a Palermo il sindaco è stato invitato a emettere ordinanza a salvaguardia della popolazione. Ma dal sito del Comune di Palermo sembrerebbe che l’amministrazione comunale si sia semplicemente limitata a rinnovare la raccomandazione agli abitanti delle zone limitrofe (Borgonuovo, Boccadifalco) alla massima prudenza, limitando allo stretto necessario l’esposizione all’aperto e mantenendo chiuse le finestre durante la notte. Intanto nel bollettino regionale della Protezione Civile riguardante il rischio incendi si parla di situazione di PREALLERTA. E siamo ancora a metà giugno….