Da quando Elon Musk ha acquisito Twitter nel 2022, trasformandolo in X, il mondo dei social media è stato sconvolto da una serie di cambiamenti drastici. Tra questi, uno dei più evidenti è il crescente interesse per Bluesky, un social emergente che punta su decentralizzazione e innovazione, distanziandosi nettamente dalle mosse spesso controverse di Musk. Ma cosa c’è dietro questo scontro tra X e Bluesky? E perché se ne parla così tanto? Bluesky non nasce dal nulla. È stato avviato nel 2019 come progetto collegato a Twitter, con l’obiettivo di creare un protocollo decentralizzato per i social media. L’idea di fondo? Dare agli utenti più controllo sui propri dati e permettere una maggiore interoperabilità tra piattaforme. Poi è arrivato Musk. Tra le sue scelte divisive – cambiamenti alle politiche di moderazione, badge blu a pagamento, licenziamenti su larga scala – molti utenti e anche dipendenti hanno iniziato a guardare altrove. Bluesky, guidato dall’ex CEO di Twitter Jack Dorsey, si è staccato definitivamente e si è affermato come una valida alternativa.
Due filosofie a confronto: Bluesky e X: Bluesky si basa sull’AT Protocol, che decentralizza le reti social. Questo significa che gli utenti possono iscriversi a server diversi, pur restando collegati al resto della piattaforma. Ogni comunità ha il suo spazio, con regole e dinamiche proprie.
X, al contrario, è sempre più centralizzato. Le decisioni chiave – dall’algoritmo ai contenuti ammessi – sono nelle mani di Musk, che guida la piattaforma con uno stile molto personale e, per alcuni, imprevedibile.
Su Bluesky, gli utenti possono personalizzare gli algoritmi, decidendo cosa vedere. Un’idea interessante, che punta a evitare i classici problemi dei feed “controllati” dalle piattaforme. Su X, nonostante Musk abbia promesso più libertà, il feed è fortemente influenzato dagli algoritmi e dai contenuti promossi in base a criteri non sempre chiari. X ha puntato su un modello a pagamento, spingendo gli utenti verso abbonamenti per ottenere vantaggi come la verifica degli account. Bluesky, invece, si concentra ancora sull’espansione e sullo sviluppo, senza la pressione di monetizzare a tutti i costi.
Elon Musk è ovviamente al centro di tutto. Con le sue decisioni polarizzanti e uno stile di leadership che lascia poco spazio alle mezze misure, ha attratto sostenitori, ma anche tanti detrattori. Le sue scelte su X – come il ritorno di account controversi o le modifiche alle regole di moderazione – hanno spinto molti utenti a cercare alternative.
Bluesky si propone come una di queste alternative, guidata proprio da Jack Dorsey, che sembra voler riportare i social verso un modello meno accentrato e più inclusivo. È quasi una sfida diretta: due ex alleati, ora su fronti opposti. Tanti utenti, frustrati dai cambiamenti su X, stanno migrando verso Bluesky. Anche se ancora in fase beta e accessibile solo su invito, il social sta attirando un pubblico variegato, dai giornalisti ai creatori di contenuti. Critiche a Bluesky: Non mancano però le critiche. Alcuni lo vedono ancora immaturo, con funzionalità limitate e una crescita non all’altezza delle aspettative. Il confronto tra X e Bluesky è più di una semplice rivalità: rappresenta due visioni opposte di come i social media dovrebbero funzionare. Da un lato, Musk spinge per una piattaforma centralizzata, gestita con decisioni rapide e spesso controverse. Dall’altro, Bluesky propone un modello decentralizzato, dove gli utenti possono avere maggiore controllo.
Sarà interessante vedere se Bluesky riuscirà davvero a sfidare X o se resterà solo un’alternativa di nicchia. Di sicuro, Musk continuerà a far parlare di sé, e con lui, l’intero ecosistema dei social media.