La capacità di reinventarsi e di rielaborare le proprie scelte programmatiche non è da tutti. La cultura manageriale dell’adattarsi e di affrontare le sfide nonostante una pandemia sanitaria non è scontata e sorprende ancora di più quando a divenire protagonisti di tale scelta sono editori e case editrici. I protagonisti di tale coraggio sono i fratelli Mazzanti, Carlo e Andrea.
Dal 23 al 25 ottobre le città di Musile di Piave e San Donà di Piave hanno ospitato “Sì. Viaggiare”, il festival della letteratura di viaggio curato dai Mazzanti Editore e dall’Associazione Editori Veneti con la collaborazione dei due Comuni, di Atvo, di Confindustria Venezia e Rovigo e della Regione Veneto.
Molti gli eventi che sono stati al centro del programma nei tre giorni del festival con la presenza di noti scrittori, docenti e giornalisti quali Simonetta Agnello Hornby, Elena Dak, Daniela Tagliafico, Sergio Frigo, Angela Giustino, attori e registi e sociologi.
A causa della diffusione inarrestabile della pandemia sanitaria e in osservanza delle vigenti e più recenti disposizioni in materia di prevenzione da contagio, non è stato più possibile partecipare agli eventi con la modalità in presenza, ma le iniziative si sono svolte lo stesso, attraverso le modalità dello streaming dal sito internet del Festival e nelle pagine Facebook del Festival e dei Comuni interessati.
Il sogno dei fratelli Mazzanti è quello di promuovere e valorizzare un territorio, come il Veneto Orientale, ricco dal punto di vista storico, antropologico, etnico, paesaggistico e culturale, tanto da aver ispirato e ispirare tutt’ora scrittori, registi e poeti. Un territorio meta di viaggiatori e punto di partenza di tanti emigranti che ha proposto per l’ultimo fine settimana di ottobre una serie di iniziative online e da remoto per le persone che amano la letteratura, la poesia, la scrittura, l’arte e la cultura del viaggio.
L’evento è stato anche l’occasione per lanciare online la bellissima presentazione del “Premio Dispatriati quinta Edizione 2020” per un’opera inedita dedicata al tema dell’emigrazione, in collegamento con Filadelfia (Usa), con l’ente che raggruppa le associazioni degli Italiani nel Mondo.
D’altronde, migranti e migrazioni sono al centro dell’idea stessa del viaggio. Si è ritenuto di non rinunciare al conforto delle belle lettere, oggi più che mai fonti di speranza e di avvenire. Tre magnifiche giornate di immersione nella letteratura di viaggio passata e presente ma anche e soprattutto Letteratura come viaggio nella realtà sociale di un territorio, come ricostruzione di un rapporto Nord-Sud più che mai essenziale e, infine, come confronto tra i soggetti che “preparano e fanno” la letteratura.
Imprenditori, manager, diplomatici, esperti in geopolitica, storici dell’arte, professori universitari del Nord e della Federico II di Napoli, giornalisti e altre figure a confronto, per comprendere come il viaggio possa rappresentare una rinascita per lo spirito, per l’economia e per l’occupazione del futuro.
Un impegno da perseguire nonostante tutte le difficoltà e le incertezze del virus e della crisi economica. Un Festival che lascerà il segno, un balzo in avanti alla cultura e all’imprenditoria, un segnale importante che i “Mazzanti Docet” lanciano a tutto il mondo della cultura e dell’editoria.